Fiori Maltrattati da il Gioello ContemporaneoFiori Maltrattati da il Gioello Contemporaneo

11 Dicembre 2010 – http://gioiellocontemporaneo.wordpress.com/2010/12/11/fiori-maltrattati/

Anello di Robin Clerici

Mi hanno catturato a prima vista gli anelli di Robin Clerici, pittrice romana (ma direi artista nel senso più ampio) con una passione anche per la creazione di gioielli. Oggetti istintivi – di bronzo a cera persa i miei preferiti, ma anche d’argento – così immediati che hai solo voglia di agguantarli e infilarteli al dito.

Lo stesso anello da un’altra prospettiva…

I più interessanti sono quelli che appaiono come una colata di bronzo lasciato al naturale tanto che mantengono la promessa di una liquidità del metallo che fonde sulla mano. Rappresentano vagamente fiori maciullati, maltrattati, liquefatti. Anche osservandoli bene si percepiscono appena le corolle di una rosa o di una ortensia rigonfia.

I fiori disaggregati

La materia, il bronzo – a rischio di ossidazione, giallo caldo – è il più adatto a raccontare l’instabilità aggrovigliata di queste piccole opere. Nel repertorio di Robin figurano anche “gli antenati” più descrittivi dei fiori esplosi: ecco quindi variegati bouquet o oppure fiori singoli dalla forma interessante, più classica.

Quando il bouquet era ben definito

Robin Clerici’s Ring

The rings of the roman artist  Robin Clerici captured me instantly – I would say artist in its widest  meaning – with a passion for jewelry.  Instinctive Objects – made in lost wax  bronze my favourite, but also in silver – so immediate that you have envy of garbbing and wear them.

Same ring different view

The most interesting are those where the bronze casting is left natural as to keep the promise of the metal liquidity which melts on the hand. They vaguely represent smashed flowers, mistreated, liquefied. Even if you look well you vaguely feel the corollas of a rose or a swollen hydrangea.

I fiori disaggregati

The bronze material – with its risky oxidation, of a warm yellow – is the best to tell the tangled instability of these small  opuses. In Robin’s repertoire are also the exploded flowers more descriptive ancestors: here are the varied bouquets or single flowers, more classical but of an interesting shape.

When the bouquet was well defined